Pena di morte: cosa ne pensi ?
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- SUPER MODERATORE
OFFLINE - Iscritto il: 03 mar 2003
Da quello che leggo come risposte anche i contrari mettono un se............
Se un figli se un amico se ....
allora siete favorevoli altrimenti diventa comodo essere contrari ma........ se capita a me.........
Se un figli se un amico se ....
allora siete favorevoli altrimenti diventa comodo essere contrari ma........ se capita a me.........
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- Iscritto il: 08 gen 2003
Tmax, un conto è ragionare con freddezza, un'altro nel pieno di uno schock emotivo: io dico che posso capire le ragioni dei favorevoli, pur essendo io contrario, forse sono un povero illuso ma spero sempre che il diritto e la giustizia possano essere al di sopra dell'emotività e della vendetta fine a sè stessa: insomma in questo paese è stao inventato il diritto e le legislazioni che ancora si studiano all'università....le sedie elettriche lasciamole ai trogloditi americani.
Oh, questo non significa carcere allegro...le pene devono essere dure e CERTE
Oh, questo non significa carcere allegro...le pene devono essere dure e CERTE
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- SUPER MODERATORE
OFFLINE - Iscritto il: 03 mar 2003
Maxy io rispetto pienamente chi è d'opposta opinione. sono contrario come spesso succede a chi predica bene e razzola male.
Per legge e giustizia, fatta da uomini per altri uomini,
che vuoi che ti dica andremmo troppo avanti.
Sappiamo che l'essere umano non è mai stato perfetto.
Per legge e giustizia, fatta da uomini per altri uomini,
che vuoi che ti dica andremmo troppo avanti.
Sappiamo che l'essere umano non è mai stato perfetto.
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- Vecchio Saggio
OFFLINE - Iscritto il: 27 gen 2003
All'inizio (gioventù...) lo credevo anche io.Paola ha scritto:[secondo me non è possibile che una persona sana di mente possa uccidere un'altra persone. Nella maniera + assoluta...
Poi ho scoperto che per molti la vita vale 0 o meno, basta accendere un TG qualunque per sentire di stragi in famiglia per quattro soldi (quando va bene).
Se esistono persone che non hanno remore a sparare a freddo, anche senza reale motivo, perché io devo passare mesi a decidere la sua pena e poi tenerlo in vita?
Ripeto, non solo sono favorevole, ma sarei anche un ottimo esecutore.
Errore! Tu parti dal concetto che tra processo ed esecuzione passino 20-30 anni!orazioamerbo ha scritto:Tu hai fatto parte di un movimento politico da giovane. Nel fervore di determinate ideologie, che nella loro estremizzazione portano, magari ad atti di violenza, e avevi 20 anni.
A 40 - 50 non te ne frega + nulla della politica, o non credi + alle stesse idee, se dovessi essere condannato a morte, non potresti mai appurare che sei cambiato, che sei un altro.
Una volta avuta la certezza della colpa, puoi eseguire la sentenza all'alba.
Perché aspettare lustri e lustri?
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- Membro semplice
OFFLINE - Iscritto il: 09 giu 2003
Perché tu SEI sano di mente... ecco perché devi passare mesi a decidere ecc. ecc.Valeren ha scritto: All'inizio (gioventù...) lo credevo anche io.
Poi ho scoperto che per molti la vita vale 0 o meno, basta accendere un TG qualunque per sentire di stragi in famiglia per quattro soldi (quando va bene).
Se esistono persone che non hanno remore a sparare a freddo, anche senza reale motivo, perché io devo passare mesi a decidere la sua pena e poi tenerlo in vita?
Io non sono + una ragazzina, ahimé, ma certe cose mi fanno pensare ancora...
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- Membro semplice
OFFLINE - Iscritto il: 09 giu 2003
Perché in Italia, funziona così...Valeren ha scritto: Errore! Tu parti dal concetto che tra processo ed esecuzione passino 20-30 anni!
Una volta avuta la certezza della colpa, puoi eseguire la sentenza all'alba.
Perché aspettare lustri e lustri?
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- Vecchio Saggio
OFFLINE - Iscritto il: 27 gen 2003
Di certo sarebbe - errore: E' - la prima cosa da mettere a posto.
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- User
OFFLINE - Iscritto il: 12 mag 2003
Ma la morte di un presunto colpevole chi soddisfa in realtà ?
Solo gli esecutori !!! O solo i parenti di una vittima.
Magra soddisfazione.
E se la morte non fosse una punizione ?
E se il condannato fosse innocente ?
Solo gli esecutori !!! O solo i parenti di una vittima.
Magra soddisfazione.
E se la morte non fosse una punizione ?
E se il condannato fosse innocente ?
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- Membro semplice
OFFLINE - Iscritto il: 09 giu 2003
Ciao, Orazioorazioamerbo ha scritto:Ma la morte di un presunto colpevole chi soddisfa in realtà ?
Solo gli esecutori !!! O solo i parenti di una vittima.
Magra soddisfazione.
E se la morte non fosse una punizione ?
E se il condannato fosse innocente ?
io non dico che la morte possa soddisfare q.cuno... ma se stuprassero e/o uccidessero un figlio... cosa avresti nel cuore? (vedi "Il momento di uccidere" di J. Grisham).
Per la seconda parte del tuo post, invece, io penso che in q.siasi caso la morte è una punizione, lo dimostra l'attaccamento alla vita di ogni essere umano...
E se fosse innocente... penso sia per questa eventualità che la pena di morte è stata abolita (tranne le eccezioni, ovvio...) e, a rischio di diventar monotona, il tutto è fin troppo bene spiegato nel film "The Life Of David Gale"...
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- Vecchio Saggio
OFFLINE - Iscritto il: 07 feb 2003
sono delle stesso identico avviso !orazioamerbo ha scritto:Ma la morte di un presunto colpevole chi soddisfa in realtà ?
Solo gli esecutori !!! O solo i parenti di una vittima.
Magra soddisfazione.
E se la morte non fosse una punizione ?
E se il condannato fosse innocente ?
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- SUPER MODERATORE
OFFLINE - Iscritto il: 03 mar 2003
troppi se troppi ma..........
e se uno uccide tua madre per rubarle la borsa......
e non è malato di mente.
Tu lo perdoni senz'altro se, ma, però......
e se uno uccide tua madre per rubarle la borsa......
e non è malato di mente.
Tu lo perdoni senz'altro se, ma, però......
Ultima modifica il 26/01/2006, 18:21, modificato 1 volta in totale.
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- Iscritto il: 10 gen 2006
Comunque da oggi se gli spari per autodifesa, sei giustificato......
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- Vecchio Saggio
OFFLINE - Iscritto il: 07 feb 2003
vi invito a leggere questi splendidi articoli in proposito (ci vogliono una decina di minuti ed una mente non stanca) :
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PS: l' intervento di d' Aquino non è affatto scontato!
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- Novizio
OFFLINE - Iscritto il: 25 mar 2006
inizio col dire di essere fermamente contrario alla pena di morte.
il perché è insito nella struttura stessa della nostra legislazione penale che basa il guidizio di colpevolezza su due principi sacrosanti per certi versi ma pericolosi per l'argomento in questione: il "libero convincimento" del giudice e la cosiddetta "verità giudiziaria". Alla legge italiana non frega assolutamente nulla se siate o non siate conpevoli, ma l'importante è che la vostra "figura" disegnata in fase dibattimentale sia o meno colpevole: non è ciò che è successo realmente che conta per il guidizio ma solo la sua ricostruzione in sede di guidizio. Questo principio base messo in relazione con quello della cronica mancanza di ristretti parametri di guidizio potrebbe portare a punire con la morte persone non realmente colpevoli ed a non punire persone meritevoli di tale punizione. Oggi una persona illecitamente carcerata e riconosciuta non colpevole può ottenere dallo stato "equo" (?!) indennizzo per il danno recatogli: un domani, dall'aldilà, non è così semplice tornare e chiedere un risarcimento.
Non fraintendetemi. Non sto criticando questo sistema. Lo giudico da esterno per come lo conosco, e lo ritengo alcune volte fallace. Resta a questo punto la domanda se ce la sentiamo di dare nelle mani di un sistema alcune volte fallace uno strumento irreversibile.
Dal punto di vista personale, poi, credo sia estremamente più punitiva la pena della reclusione a vita. Io non parlo di reclusione a vita intendendo "soggiorno al villaggio vacanze valtour" con televisione, donne e confort vari ma concepisco il carcere come cella 2mtx2 con materassino a terra e sbobba per cibo. E non intendo a vita per dire "dopo due anni esci e vai pure in giro a fare danni" ma buttalo lì e mangiati la chiave. La morte arriva da sé, non c'é problema.
il perché è insito nella struttura stessa della nostra legislazione penale che basa il guidizio di colpevolezza su due principi sacrosanti per certi versi ma pericolosi per l'argomento in questione: il "libero convincimento" del giudice e la cosiddetta "verità giudiziaria". Alla legge italiana non frega assolutamente nulla se siate o non siate conpevoli, ma l'importante è che la vostra "figura" disegnata in fase dibattimentale sia o meno colpevole: non è ciò che è successo realmente che conta per il guidizio ma solo la sua ricostruzione in sede di guidizio. Questo principio base messo in relazione con quello della cronica mancanza di ristretti parametri di guidizio potrebbe portare a punire con la morte persone non realmente colpevoli ed a non punire persone meritevoli di tale punizione. Oggi una persona illecitamente carcerata e riconosciuta non colpevole può ottenere dallo stato "equo" (?!) indennizzo per il danno recatogli: un domani, dall'aldilà, non è così semplice tornare e chiedere un risarcimento.
Non fraintendetemi. Non sto criticando questo sistema. Lo giudico da esterno per come lo conosco, e lo ritengo alcune volte fallace. Resta a questo punto la domanda se ce la sentiamo di dare nelle mani di un sistema alcune volte fallace uno strumento irreversibile.
Dal punto di vista personale, poi, credo sia estremamente più punitiva la pena della reclusione a vita. Io non parlo di reclusione a vita intendendo "soggiorno al villaggio vacanze valtour" con televisione, donne e confort vari ma concepisco il carcere come cella 2mtx2 con materassino a terra e sbobba per cibo. E non intendo a vita per dire "dopo due anni esci e vai pure in giro a fare danni" ma buttalo lì e mangiati la chiave. La morte arriva da sé, non c'é problema.
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- Novizio
OFFLINE - Iscritto il: 10 gen 2006
Assolutamente contrario, peraltro viviamo in un Paese che l'ha bocciata come possibile pena dal 1889 (Zanardelli, sperando di non dire vaccate). La sua abolizione fu approvata, avvenimento non ricorrente nella storia Italiana, quasi all'unanimità dalle due camere.
Mi complimento con il richiamo al pensiero di Tommaso D'Aquino, davvero calzante e molto intelligente (il richiamo), egli ci fornì una chiave di lettura sicuramente "originale" (credo che l'amico si riferisse alla Summa Theologiae) Non va dimenticato di annovare anche Sant'Agostino tra quelli che hanno "partorito" teorie particolari al riguardo.
Credo che la storia dell'Uomo debba procedere verso un'evoluzione, non una involuzione è per questo che ritengo l'abolizione di questo tipo di pena un enorme segno di civiltà. Per me non sussiste un discorso tipo: "Ma fosse stato a mia figlia..." Non potrei mai farlo, proprio perchè non la considero una possibile alternativa.
Credo debba essere una condizione essenziale per una democrazia, intesa nel senso reale del termine.
Il fatto che sia presente in paesi che credono fermamente in un Dio (che evidentemente la rigetta come possibile Pena) è singolare... O ci sono degli insormontabili scogli teologici da superare o probabilmente si parla di Democrazie costruite con evidenti falle.
Mi complimento con il richiamo al pensiero di Tommaso D'Aquino, davvero calzante e molto intelligente (il richiamo), egli ci fornì una chiave di lettura sicuramente "originale" (credo che l'amico si riferisse alla Summa Theologiae) Non va dimenticato di annovare anche Sant'Agostino tra quelli che hanno "partorito" teorie particolari al riguardo.
Credo che la storia dell'Uomo debba procedere verso un'evoluzione, non una involuzione è per questo che ritengo l'abolizione di questo tipo di pena un enorme segno di civiltà. Per me non sussiste un discorso tipo: "Ma fosse stato a mia figlia..." Non potrei mai farlo, proprio perchè non la considero una possibile alternativa.
Credo debba essere una condizione essenziale per una democrazia, intesa nel senso reale del termine.
Il fatto che sia presente in paesi che credono fermamente in un Dio (che evidentemente la rigetta come possibile Pena) è singolare... O ci sono degli insormontabili scogli teologici da superare o probabilmente si parla di Democrazie costruite con evidenti falle.
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- Novizio
OFFLINE - Iscritto il: 16 gen 2007
NON CREDO CHE UNO STATO CIVILE POSSA ACCETTARE LA PENA DI MORTE, MA SE QUALCUNO FACESSE TANTO MALE DA ESSER CONDANNATO, AD I MIEI CARI... Bè CREDO CHE AVREI VOGLIA DI UCCIDERLO IO...
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- Novizio
OFFLINE - Iscritto il: 09 ago 2007
ciao per prima cosa vorrei dirti che a 50 anni mi vergogno di essere italiana e questo so che è grave perchè siamo schiavi di tutta la politica fanno e disfanno a loro piacere e noi non possiamo più fare niente . I giovani non si ribellano ..gli hanno messo in testa pagliativi che li svuotano mentalmente come la birra stupefacenti discoteche moto ecc... e parliamo di pena di morte? sai quale sarebbe la mia paura che potrebbero sempre manovrare la giustizia e farci credere quello che vogliono. Come fanno già ora non sono e non mi sento vecchia , ho tanta vitalità che se solo potessi parlerei con tutti i giovani e li vorrei svegliare dal torpore che li fà diventare impotenti perchè solo loro o voi, potete fare realmene un cambiamento e poi si potrà parlare di pena di morte ...ma per chi già lo sappiamo ciao
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- Vecchio Saggio
OFFLINE - Iscritto il: 23 dic 2002
Salve sono Alessandro ho vent'anni.
forse sono troppo giovane ma... per la mia poca esperienza, posso dire di essere a favore della pena di morte per una semplice ragione.
La pena di morte fa paura...
Io non credo che di per se possa risolvere molto.
Ma penso anche che siccome in Italia ci sono molte persone che sono abituate a stili di vita diciamo "incivili", la semplice soluzione del carcere non li tocca minimamente. Ci sono ragazzi che girano con il coltello in tasca solo per farsi vedere più forti o pericolosi... L'idea che a un gesto estremo possano portare al massimo a qualche mese di carcere non li tocca minimamente.
Purtruppo la realtà dei giovani è composta persino da ragazzini in grado di commettere reati gravi. Questo perchè o sono cresciuti in zone malfamate della città dove regna le legge del più forte, oppure perchè arrivano da paesi in cui la guerra o anche le piccole guerriglie sono all'ordine del giorno.
Si sentono più forti proprio per questo e quindi più liberi...
Detto ciò il mio pensiero è: "a mali estremi... estremi rimedi..."
forse sono troppo giovane ma... per la mia poca esperienza, posso dire di essere a favore della pena di morte per una semplice ragione.
La pena di morte fa paura...
Io non credo che di per se possa risolvere molto.
Ma penso anche che siccome in Italia ci sono molte persone che sono abituate a stili di vita diciamo "incivili", la semplice soluzione del carcere non li tocca minimamente. Ci sono ragazzi che girano con il coltello in tasca solo per farsi vedere più forti o pericolosi... L'idea che a un gesto estremo possano portare al massimo a qualche mese di carcere non li tocca minimamente.
Purtruppo la realtà dei giovani è composta persino da ragazzini in grado di commettere reati gravi. Questo perchè o sono cresciuti in zone malfamate della città dove regna le legge del più forte, oppure perchè arrivano da paesi in cui la guerra o anche le piccole guerriglie sono all'ordine del giorno.
Si sentono più forti proprio per questo e quindi più liberi...
Detto ciò il mio pensiero è: "a mali estremi... estremi rimedi..."
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- Vecchio Saggio
OFFLINE - Iscritto il: 23 dic 2002
Sono daccordo...laurEa ha scritto:NON CREDO CHE UNO STATO CIVILE POSSA ACCETTARE LA PENA DI MORTE, MA SE QUALCUNO FACESSE TANTO MALE DA ESSER CONDANNATO, AD I MIEI CARI... Bè CREDO CHE AVREI VOGLIA DI UCCIDERLO IO...
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- Vecchio Saggio
OFFLINE - Iscritto il: 23 dic 2002
no alla pena di morte ma e' anche facile parlare quando non ti tocca personalmente
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