Un film che racconta una storia apparentemente comune ma ricco di simbologie e significati.
Uno splendido Kevin Spacey ci racconta con voce fuori campo l'inquietudine di un quarantenne insoddisfatto della sua vita. Bella moglie, figlia adolescente, bella casa, posizione sociale affermata...visto dall'esterno tutto scorre entro i binari di una solida routine, ma qualcosa manca. Ad uno sguardo più attento ciascun membro della famiglia mostra un vuoto, una insoddisfazione latente che porterà la storia ad una svolta. Il tutto è narrato con grande ironia e nel contempo poesia. Il protagonista si ritroverà d'un tratto a vivere una seconda giovinezza col pretesto di una sbandata per un'amica della figlia adolescente, trovando il coraggio per rompere quel cerchio di azioni ripetitive e cercare nuova energia dentro se stesso. Comincia per lui una presa di coscienza su ciò che il modello borghese ci impone come ruolo: a 40 anni un uomo deve essere l'immagine dell' efficienza, della produttività, dell'autocontrollo. Incrinare questo sistema può provocare un terremoto dalle conseguenze inaspettate ma forse dopo la disfatta può davvero esserci una sorta di rinascita. E solo allora la Bellezza può tornare a intravvedersi fra le righe della quotidianità.
American Beauty
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io l'ho trovato abbastanza patetico..
però era ben fatto
non lo inserirei in un'antologia delle cose da vedere però
però era ben fatto
non lo inserirei in un'antologia delle cose da vedere però