Musica frenetica con ritmi ossessivi, scritte multicolori che scorrono sullo schermo, carrellate ad alta velocità su città americane e non, ma soprattutto: "Gentleman, start your engines!". State per iniziare una partita ad uno dei videogiochi più famosi: "Daytona".
No, in realtà state vedendo "Driven", sceneggiatura di Silvester Stallone e regia di Renny Harlin ("Deep Blue Sea" / "Cliffhanger"). Non è soltanto l'inizio che da l'idea si stare davanti ad una Playstation, ma anche il resto. Colori esageratamente brillanti, riprese in "camera car", effetti digitale come se piovesse, ma soprattutto collisioni palesemente finte. Non so voi, ma io non ho mai visto uno scontro tra monoposto far esplodere il fondo piatto (!) ma non il serbatoio della benzina dell'auto. Oppure una macchina che vola fuori pista a cui esplode il serbatoio, ma che nella sequenza seguente, ripresa dall'alto, è ancora integra. Anche l'abile sostituzione di manichini agli stuntmen, in alcune scene particolarmente a rischio, non passa inosservata.
Che dire della storia: profonda. Jimmy Bly (Kip Pardue / "Il Sapore della Vittoria") è una grande promessa delle corse che sta attraversando un momento di crisi. Il suo antagonista istituzionale, Beau Brandenburg (Til Schweiger / "Judas Kiss"), già campione in carica coglie l'attimo e cerca di consolidare il suo primato. A questo punto il padrone della scuderia di Jimmy, Carl Henry (Burt Reynolds / "Un Tranquillo Week End di Paura"), decide di affiancare al suo pupillo un vecchio campione ormai in declino: Joe Tanto (Sylverster Stallone / "La Vendetta di Carter"). Dopodiché non rimane altro che correre, correre ed ancora correre.
Ah, dimenticavo c'è una storia d'amore (se così si può dire) accessoria: Sophia (Estella Warren / modella di Chanel) la ragazza di Beau decide di lasciarlo poiché non sopporta più lo stress di vederlo correre e con chi decide di fidanzarsi: con Jimmy ovviamente (lui non corre, è in crisi!). A questo punto non voglio svelarvi "l'imprevedibile" finale.
Le uniche considerazioni oltre alla sovrabbondanza di sponsor (penso che anche le mutande degli attori siano state firmate da una qualche linea sportiva), al rosso "Ferrari" dominante nei box, e ad un'immagine dei Gran Premi decisamente stereotipata (belle donne in abiti succinti che gravitano intorno a piloti vestiti all'ultimissima moda), abbiamo il tecnico della scuderia di Sly che è quasi un clone di Jean Todt è Burt Reynolds che "guida" una sedia a rotelle in seguito ad un brutto incidente (praticamente Frank Williams).
Un lato molto positivo comunque c'è, o meglio, ci sarà... per l'edizione in DVD sono state realizzate, durante le gare, riprese multiangolo che potranno essere selezionate come fosse un gran premio trasmesso via satellite. Non male.
Curiosità:
Nel film sono presenti molti piloti professionisti tra cui: Jean Alesi, Jacques Villenevue, Juan Pablo Montoya e Max Papis.
Indicazioni:
Se avete i motori nel sangue e non riuscite a staccarvi dal Play Station, questa potrebbe essere l'occasione buona.
Driven
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- Iscritto il: 29 gen 2003
Quando l'ho visto al cinema (ero in montagna), ho avuto l'istinto di farmi ridare indietro i soldi! Terribile e improbabile. Son rimasto allucinato quando un tombino sfiora la faccia di Sly mentre rincorre a 250 all'ora un'altra F1 per le strade di citta' .. mah!!!!