Copyright, arriva la prima retata online
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- Iscritto il: 29 gen 2003
Scaricare musica e film è un reato. Avvisi e denunce a raffica
MILANO - Settantacinque persone indagate per violazione del diritto d'autore e ricettazione, e un esercito di tremila utenti del web che in questi giorni vengono identificati e denunciati per gli stessi motivi. Ma l'inchiesta della Guardia di finanza di Milano sui pirati della rete di cui Repubblica è venuta a conoscenza è senza precedenti anche per la svolta radicale che segna nell'approccio giudiziario alla circolazione via Internet di musica, video, software. Unendo tecniche sofisticate di indagine informatica alle modifiche legislative entrate in vigore il mese scorso, si è arrivati a colpire non solo i siti che diffondono materiale coperto da copyright, ma anche lo scambio diretto tra utenti della rete, il peer-to-peer che costituisce - dopo l'offensiva americana contro Napster e i suoi successori - il principale canale di circolazione del "sapere elettronico".
Il primo spunto è venuto dagli annunci di compravendita su alcuni newsgroup di appassionati. Da qui, coordinati dal pubblico ministero Gianluca Braghò, i "baschi verdi" della Finanza sono partiti all'assalto degli account di posta elettronica e dei server che distribuiscono materiale tutelato dall'articolo 171 della legge sul diritto d'autore che vieta lo scambio di opere, anche se questo avviene senza fini di lucro. A commettere reato, recita la legge entrata in vigore il 29 aprile 2003, non è solo chi "pone in commercio, vende, noleggia" ma anche chi "cede a qualsiasi titolo" materiale protetto: anche se è gratis, anche se è il freeshare che da sempre imperversa sulla rete. È stata un'indagine tecnicamente ostica, costretta a inseguire quasi sempre "Ip dinamici", indirizzi il cui destinatario reale cambia domicilio elettronico ogni cinque minuti, e account solo apparentemente italiani, dietro i quali si celano inafferrabili siti moldavi, lituani e di altri paesi dell'Europa orientale.
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Ma da un ufficio affollato di terminali in una caserma periferica della Finanza, una squadra di marescialli diventati segugi informatici è riuscita ugualmente a ricostruire passo dopo passo le tracce dei pirati del web. Con decreti concessi dal giudice per le indagini preliminari, per la prima volta sono stati intercettati in modo massiccio anche i messaggi di posta elettronica - spesso criptati - che fornitori e clienti si scambiavano: i gestori dei server sono stati costretti dalla Guardia di finanza ad inaugurare dei "lock", delle caselle-ombra di posta elettronica cui arrivavano in copia tutti i messaggi destinati agli indagati.
Una volta entrati nel cuore delle "pagine archivio", quelle con l'elenco dei prodotti accessibili (musica in formato Mp3, film di prima visione, software di ogni genere e l'immancabile porno), i finanzieri hanno quindi potuto stilare un elenco degli utenti finali. E seguire, sempre attraverso le intercettazioni informatiche, le tracce che avevano lasciato. Un lavoro minuzioso che ha portato all'individuazione di tremila persone, downloader che negli ultimi mesi avevano scaricato tutto il possibile. "Questi soggetti non sono hacker, né pirati - spiega il comandante della Squadra pronto impiego delle Fiamme Gialle, Mario Leone Piccinni - sono gente comune. Professionisti, studenti, impiegati. I casalinghi, li chiamiamo noi". Al momento molti dei tremila sono ancora ignoti. Gli investigatori sono riusciti a identificarne circa duecento.
Ma è significativo che tra questi ci siano anche due marescialli dei carabinieri, un messo comunale e un ricercatore universitario. Mano a mano che vengono identificati, i "casalinghi" - che si connettono alla rete da tutta Italia - vengono denunciati alla procura di competenza che valuterà se procedere anche per il reato di ricettazione, cioè per detenzione di materiale di provenienza illecita, oltre che per quello della violazione del diritto d'autore. L'inchiesta che ha già assunto dimensioni cospicue rischia però ora di raggiungere numeri difficili da gestire. Perché buona parte del materiale trovato nei siti che sono stati messi sotto sequestro negli ultimi giorni proveniva da canali frequentati in modo massiccio. "Ci siamo accorti - spiegano gli inquirenti - che quasi tutti gli archivi si nutrivano da siti molto diffusi, come Kazaa, Gnutella, Winmx, Morpheus", luoghi della rete che gli investigatori definiscono "sostanzialmente incontrollabili". "Due giorni fa - dice uno dei cibermarescialli - intorno alle nove di sera erano collegati alla rete di Kazaa più tre milioni di utenti": un oceano di contatti in cui la caccia ai pirati si annuncia un'impresa titanica.
(da Repubblica)
MILANO - Settantacinque persone indagate per violazione del diritto d'autore e ricettazione, e un esercito di tremila utenti del web che in questi giorni vengono identificati e denunciati per gli stessi motivi. Ma l'inchiesta della Guardia di finanza di Milano sui pirati della rete di cui Repubblica è venuta a conoscenza è senza precedenti anche per la svolta radicale che segna nell'approccio giudiziario alla circolazione via Internet di musica, video, software. Unendo tecniche sofisticate di indagine informatica alle modifiche legislative entrate in vigore il mese scorso, si è arrivati a colpire non solo i siti che diffondono materiale coperto da copyright, ma anche lo scambio diretto tra utenti della rete, il peer-to-peer che costituisce - dopo l'offensiva americana contro Napster e i suoi successori - il principale canale di circolazione del "sapere elettronico".
Il primo spunto è venuto dagli annunci di compravendita su alcuni newsgroup di appassionati. Da qui, coordinati dal pubblico ministero Gianluca Braghò, i "baschi verdi" della Finanza sono partiti all'assalto degli account di posta elettronica e dei server che distribuiscono materiale tutelato dall'articolo 171 della legge sul diritto d'autore che vieta lo scambio di opere, anche se questo avviene senza fini di lucro. A commettere reato, recita la legge entrata in vigore il 29 aprile 2003, non è solo chi "pone in commercio, vende, noleggia" ma anche chi "cede a qualsiasi titolo" materiale protetto: anche se è gratis, anche se è il freeshare che da sempre imperversa sulla rete. È stata un'indagine tecnicamente ostica, costretta a inseguire quasi sempre "Ip dinamici", indirizzi il cui destinatario reale cambia domicilio elettronico ogni cinque minuti, e account solo apparentemente italiani, dietro i quali si celano inafferrabili siti moldavi, lituani e di altri paesi dell'Europa orientale.
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Ma da un ufficio affollato di terminali in una caserma periferica della Finanza, una squadra di marescialli diventati segugi informatici è riuscita ugualmente a ricostruire passo dopo passo le tracce dei pirati del web. Con decreti concessi dal giudice per le indagini preliminari, per la prima volta sono stati intercettati in modo massiccio anche i messaggi di posta elettronica - spesso criptati - che fornitori e clienti si scambiavano: i gestori dei server sono stati costretti dalla Guardia di finanza ad inaugurare dei "lock", delle caselle-ombra di posta elettronica cui arrivavano in copia tutti i messaggi destinati agli indagati.
Una volta entrati nel cuore delle "pagine archivio", quelle con l'elenco dei prodotti accessibili (musica in formato Mp3, film di prima visione, software di ogni genere e l'immancabile porno), i finanzieri hanno quindi potuto stilare un elenco degli utenti finali. E seguire, sempre attraverso le intercettazioni informatiche, le tracce che avevano lasciato. Un lavoro minuzioso che ha portato all'individuazione di tremila persone, downloader che negli ultimi mesi avevano scaricato tutto il possibile. "Questi soggetti non sono hacker, né pirati - spiega il comandante della Squadra pronto impiego delle Fiamme Gialle, Mario Leone Piccinni - sono gente comune. Professionisti, studenti, impiegati. I casalinghi, li chiamiamo noi". Al momento molti dei tremila sono ancora ignoti. Gli investigatori sono riusciti a identificarne circa duecento.
Ma è significativo che tra questi ci siano anche due marescialli dei carabinieri, un messo comunale e un ricercatore universitario. Mano a mano che vengono identificati, i "casalinghi" - che si connettono alla rete da tutta Italia - vengono denunciati alla procura di competenza che valuterà se procedere anche per il reato di ricettazione, cioè per detenzione di materiale di provenienza illecita, oltre che per quello della violazione del diritto d'autore. L'inchiesta che ha già assunto dimensioni cospicue rischia però ora di raggiungere numeri difficili da gestire. Perché buona parte del materiale trovato nei siti che sono stati messi sotto sequestro negli ultimi giorni proveniva da canali frequentati in modo massiccio. "Ci siamo accorti - spiegano gli inquirenti - che quasi tutti gli archivi si nutrivano da siti molto diffusi, come Kazaa, Gnutella, Winmx, Morpheus", luoghi della rete che gli investigatori definiscono "sostanzialmente incontrollabili". "Due giorni fa - dice uno dei cibermarescialli - intorno alle nove di sera erano collegati alla rete di Kazaa più tre milioni di utenti": un oceano di contatti in cui la caccia ai pirati si annuncia un'impresa titanica.
(da Repubblica)
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- SUPER MODERATORE
OFFLINE - Iscritto il: 03 mar 2003
Letto articolo difficile prendere una decisione.
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- Vecchio Saggio
OFFLINE - Iscritto il: 27 gen 2003
AAAAAAAAHAHAHAHAHAH!
Ma avete letto?
"Archivi informatici che si fornivano dal P2P", in pratica scaricavano e RIVENDEVANO!
P2P definito "Sostanzialmente incontrollabile", ordini attraverso mail criptate...
Hanno preso i più idioti, no panic.
Ma avete letto?
"Archivi informatici che si fornivano dal P2P", in pratica scaricavano e RIVENDEVANO!
P2P definito "Sostanzialmente incontrollabile", ordini attraverso mail criptate...
Hanno preso i più idioti, no panic.
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- Iscritto il: 08 gen 2003
Piuttosto mi piacerebbe sapere, visto che non posso controllarlo io di persona, che cosa sta succedendo a livello server...si sta ripetendo il bis di fine aprile?
Grazie
Grazie
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- Membro ufficiale
OFFLINE - Iscritto il: 18 gen 2003
Istruzioni per un magnete cancella hard disk artigianale....
Prendete un pezzo di Ferro....che sia Ferro, non acciaio....va benissimo il mestolo di casa che è un Inox.....piegatelo a ferro di cavallo....prendete un filo con preso di corrente.....scoprite il filo fino a " vedere tutti i filetti di rame....arrotolate più e più volte tale filo attorno al mestolo piegato a ferro di cavallo....( direi almeno un migliaio di giri a spirale....) coprite il filo arrotolato con del nasrto adesivo, lasciando scoperte le parti terminali ( i 2 poli) del mestolo .... ora attaccata la spina 220 volts....aprite il case e passate almeno una ventina di volte la vostra nuova elettrocalamita sugli hard disks per rendere "quasi" illeggibile il loro contenuto....(N. B. Gli hard disks potrebbero essere danneggiati irreparabilmente...anzi è quasi sicuro...)
Ciau!
Prendete un pezzo di Ferro....che sia Ferro, non acciaio....va benissimo il mestolo di casa che è un Inox.....piegatelo a ferro di cavallo....prendete un filo con preso di corrente.....scoprite il filo fino a " vedere tutti i filetti di rame....arrotolate più e più volte tale filo attorno al mestolo piegato a ferro di cavallo....( direi almeno un migliaio di giri a spirale....) coprite il filo arrotolato con del nasrto adesivo, lasciando scoperte le parti terminali ( i 2 poli) del mestolo .... ora attaccata la spina 220 volts....aprite il case e passate almeno una ventina di volte la vostra nuova elettrocalamita sugli hard disks per rendere "quasi" illeggibile il loro contenuto....(N. B. Gli hard disks potrebbero essere danneggiati irreparabilmente...anzi è quasi sicuro...)
Ciau!
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- SUPER MODERATORE
OFFLINE - Iscritto il: 03 mar 2003
Ortolandia, a*eritivi milano anotherword tutto normale
vulcano come solito
vulcano come solito
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- User
OFFLINE - Iscritto il: 01 feb 2003
Codice: [ Link visibile solo agli utenti registrati ]
"Mano a mano che vengono identificati, i "casalinghi" - che si connettono alla rete da tutta Italia - vengono denunciati alla procura di competenza che valuterà se procedere anche per il reato di ricettazione, cioè per detenzione di materiale di provenienza illecita, oltre che per quello della violazione del diritto d'autore"
Le vie dell'absurdo non conoscono più limiti nè decenza!!!!!!!!!
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- Iscritto il: 08 gen 2003
Mi sembra di capire che questa citazione è inchiostro della penna di un giornalaio e quindi, come tale, da prendere assolutamente con una smisurata dose di beneficio di inventario....KriXtina ha scritto:Codice: [ Link visibile solo agli utenti registrati ]
"Mano a mano che vengono identificati, i "casalinghi" - che si connettono alla rete da tutta Italia - vengono denunciati alla procura di competenza che valuterà se procedere anche per il reato di ricettazione, cioè per detenzione di materiale di provenienza illecita, oltre che per quello della violazione del diritto d'autore"
Le vie dell'absurdo non conoscono più limiti nè decenza!!!!!!!!!
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- User
OFFLINE - Iscritto il: 01 feb 2003
Ad arte secondo me....
terrorismo psicologico si chiama.....
terrorismo psicologico si chiama.....
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- Iscritto il: 08 gen 2003
Krix, oltre alle ormai riconosciute doti, possiedi anche una bella dose di arguzia, vedo che ci siamo capiti al volo....KriXtina ha scritto:Ad arte secondo me....
terrorismo psicologico si chiama.....
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- SUPER MODERATORE
OFFLINE - Iscritto il: 03 mar 2003
Questo da IL NUOVO
MILANO – Due marescialli dei carabinieri, un messo comunale e un ricercatore universitario. Sono gli esempi “eclatanti” di utenti della Rete sorpresi dalla Guardia di finanza a scaricare file (audio, video e programmi): circa tremila i downloader accaniti che le Fiamme Gialle hanno già “tracciato”, secondo quanto dichiarato a Repubblica dal comandante della Squadra pronto impiego Mario Leone Piccinni.
Un gruppo di marescialli, specializzato, in indagini informatiche è stato messo al lavoro sui terminali in una caserma periferica a Milano dopo l’entrata in vigore della legge (lo scorso 29 aprile) che estende le severe sanzioni già applicate alla pirateria su cd, dvd e videocassette: multe da 154 a oltre mille euro e arresto fino a quattro anni se si fanno copie a scopi commerciali.
Ma l’indagine coordinata dalla Procura di Milano potrebbe andare oltre, ipotizzando a carico degli scaricatori indefessi l’ipotesi di ricettazione, considerando quindi file mp3 e simili come “cosa rubata”. L’indagine tuttavia non è facile: le stesse Fiamme gialle ammettono che controllare i sistemi di scambio peer-to-peer, da computer a computer in sostanza, è difficilissimo. “Due giorni fa – dicono gli investigatori – su Kazaa erano collegati tre milioni di utenti”. Siti così ammettono, sono praticamente impossibili da controllare, anche se le negli Usa sono già partite battaglie legali sulla falsariga di quella che ha portato alla scomparsa di Napster.
Anche l’identificazione non è facile: solo di duecento, dei tremila navigatori di cui gli investigatori hanno seguito le tracce, si è riusciti a stabilire nome e cognome. Ma le Fiamme gialle sembrano intenzionate ad andare avanti nonostante la difficoltà di risalire da un Ip dinamico, l’identificativo di ogni navigante, che cambia a ciascuna connessione. Per 75 persone è comunque arrivata la denuncia per violazione del diritto d’autore e ricettazione. Il punto di partenza dell’indagine sarebbero stati i newsgroup in cui gli utenti si scambiano informazioni sui sistemi di scaricamento.
[ Link visibile solo agli utenti registrati ]
MILANO – Due marescialli dei carabinieri, un messo comunale e un ricercatore universitario. Sono gli esempi “eclatanti” di utenti della Rete sorpresi dalla Guardia di finanza a scaricare file (audio, video e programmi): circa tremila i downloader accaniti che le Fiamme Gialle hanno già “tracciato”, secondo quanto dichiarato a Repubblica dal comandante della Squadra pronto impiego Mario Leone Piccinni.
Un gruppo di marescialli, specializzato, in indagini informatiche è stato messo al lavoro sui terminali in una caserma periferica a Milano dopo l’entrata in vigore della legge (lo scorso 29 aprile) che estende le severe sanzioni già applicate alla pirateria su cd, dvd e videocassette: multe da 154 a oltre mille euro e arresto fino a quattro anni se si fanno copie a scopi commerciali.
Ma l’indagine coordinata dalla Procura di Milano potrebbe andare oltre, ipotizzando a carico degli scaricatori indefessi l’ipotesi di ricettazione, considerando quindi file mp3 e simili come “cosa rubata”. L’indagine tuttavia non è facile: le stesse Fiamme gialle ammettono che controllare i sistemi di scambio peer-to-peer, da computer a computer in sostanza, è difficilissimo. “Due giorni fa – dicono gli investigatori – su Kazaa erano collegati tre milioni di utenti”. Siti così ammettono, sono praticamente impossibili da controllare, anche se le negli Usa sono già partite battaglie legali sulla falsariga di quella che ha portato alla scomparsa di Napster.
Anche l’identificazione non è facile: solo di duecento, dei tremila navigatori di cui gli investigatori hanno seguito le tracce, si è riusciti a stabilire nome e cognome. Ma le Fiamme gialle sembrano intenzionate ad andare avanti nonostante la difficoltà di risalire da un Ip dinamico, l’identificativo di ogni navigante, che cambia a ciascuna connessione. Per 75 persone è comunque arrivata la denuncia per violazione del diritto d’autore e ricettazione. Il punto di partenza dell’indagine sarebbero stati i newsgroup in cui gli utenti si scambiano informazioni sui sistemi di scaricamento.
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- User
OFFLINE - Iscritto il: 28 mag 2003
Ora che mi ci hai fatto pensare sembra piu simile a quello che succedeva 4/5 anni fa sui Newsgroup dove vendevano il CD copiati della Plystation.Valeren ha scritto:AAAAAAAAHAHAHAHAHAH!
Ma avete letto?
"Archivi informatici che si fornivano dal P2P", in pratica scaricavano e RIVENDEVANO!
P2P definito "Sostanzialmente incontrollabile", ordini attraverso mail criptate...
Hanno preso i più idioti, no panic.
Anche li avevano fatto retate a gogo.
Tutto sta a sapere se si stanno concentrando sugli utenti wpn o su quelli opennap. Tutto sta li!
Pensate un utenet adsl telkecom che cambia IP oggi volta che accende il pc...insomma avranno tempo da perdere con loro mentre con Fastweb è molto piu facile. Basta un mandato e via.
La cosa strana è che su Fastweb è ancora attivo il servizio (pacco) di scambio file
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- User
OFFLINE - Iscritto il: 28 mag 2003
ASD Leggete questa da il nuovo (un opinione di un lettore )
Legittimo sospetto
scaricate 'Faccetta nera' e opponetevi alle contestazioni affermando che il giudice è comunista. Oppure 'Hasta siempre comandante' e affermate che il giudice è fascista, se volete andare controcorrente.
Venerdi 30 Maggio 2003 - 11:11
Legittimo sospetto
scaricate 'Faccetta nera' e opponetevi alle contestazioni affermando che il giudice è comunista. Oppure 'Hasta siempre comandante' e affermate che il giudice è fascista, se volete andare controcorrente.
Venerdi 30 Maggio 2003 - 11:11
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- Membro semplice
OFFLINE - Iscritto il: 30 gen 2003
ho letto quanto scritto da daika su privacy, ok, tu non puoi leggere quello che c'è nella mia casella personale, ne puoi avere accesso alla mia password...
quello che mi chiedo è:
tu puoi avere accesso al mio ip? puoi darlo ad altri? oppure qualcuno può rintracciarlo quando posto qualche cosa? e quindi poi risalire a me?
il senso è, se la gdf bazzica questo sito, cosa che penso faccia, visto che è il primo su google riguardo a fastsharing, e io posto qualche cosa che a loro non va, ma che è dentro le regole del forum, e vogliono rintracciarmi...
a) loro trovano il mio ip
b) loro obbligano te a dare loro il mio ip
c) si fanno pippe perchè sono al sicuro?
questo mi chiedo...
grazie
quello che mi chiedo è:
tu puoi avere accesso al mio ip? puoi darlo ad altri? oppure qualcuno può rintracciarlo quando posto qualche cosa? e quindi poi risalire a me?
il senso è, se la gdf bazzica questo sito, cosa che penso faccia, visto che è il primo su google riguardo a fastsharing, e io posto qualche cosa che a loro non va, ma che è dentro le regole del forum, e vogliono rintracciarmi...
a) loro trovano il mio ip
b) loro obbligano te a dare loro il mio ip
c) si fanno pippe perchè sono al sicuro?
questo mi chiedo...
grazie
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- Membro ufficiale
OFFLINE - Iscritto il: 15 feb 2003
io credo che gli ip dei post siano piu che registrati...comunque lascio agli admin la sententia
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- User
OFFLINE - Iscritto il: 01 feb 2003
Si gli amministratori vedono gli ip anche se non posti...basta che ti logghi....ovviamente se il forum e' su un server tuo...Killout ha scritto:io credo che gli ip dei post siano piu che registrati...comunque lascio agli admin la sententia
(insomma io dal ns forum li vedo ecco )
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- Iscritto il: 29 gen 2003
Peccato che essendo questo un forum esterno, si vedano solo gli IP di NAT :DKillout ha scritto:io credo che gli ip dei post siano piu che registrati...comunque lascio agli admin la sententia ;)
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- User
OFFLINE - Iscritto il: 01 feb 2003
In che senso?maxy ha scritto:NISBA....tmaxv6 ha scritto:Per cui quelli di Fastweb?