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La rivoluzione dei Foneros: connessi ovunque wifi gratis

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Il movimento per la condivisione gratuita della connessione WiFi sta facendo proseliti in tutto il mondo. Anche in Italia.

Indorizzo sito Foneros: it.fon.com
Il movimento dei Foneros

Quante volte abbiamo sognato, con la crescente diffusione delle tecnologie wireless, di poter un giorno accedere a Internet ovunque ci troviamo, sfruttando un hot spot WiFi gratuito? E quante volte ci siamo scontrati con una realtà che contempla solo pochi punti di accesso, a un canone salato, magari disponibili solo per chi si abbona al servizio?

Proviamo a immaginare un altro scenario. Una connessione a banda larga ormai ce l'hanno in tantissimi - questioni di digital divide a parte. Se ognuno di questi utenti mettesse a disposizione gratuitamente una piccola fetta della propria banda, installando un access point WiFi, potremmo essere sicuri di riuscire a trovare un hot spot gratuito ovunque ci troviamo. E' quello che si propongono i Foneros.

Con questo nome si identifica un movimento, nato in Spagna alcuni mesi fa e che ora vanta decine di migliaia di utenti, che sognano un'accessibilità alla Rete universale. Le regole sono semplici: condividi il tuo accesso WiFi e potrai usufruire degli accessi messi a disposizione dagli altri Foneros.

Geniale. Più utenti si iscrivono, più probabilità avrai di trovare un punto di accesso. L'obiettivo è di raggiungere un milione di hot spot gratuiti in tutto il mondo. Per chi si sposta sovente, diventare un Fonero può essere una grande opportunità. Senza contare lo spirito di condivisione che anima l'intera community, e che può paragonarsi a quello dei primissimi gruppi di utenti delle reti peer to peer. L'utente interessato a questo tipo di condivisione può diventare un Fonero di tipo Linus.

Sono previsti anche Foneros di tipo Bill: in questo caso l'utente mette a disposizione un accesso in WiFi e chiede un contributo agli altri Foneros di passaggio che volessero accedere alla rete. Questo tipo di profilo è indicato per chi non viaggia, ma magari ha a disposizione un locale aperto al pubblico e frequentato da tante persone: potrebbe essere anche il bar sotto casa vostra.

I riferimenti a Linus Torvalds della comunità Linux e a Bill Gates di Microsoft sono, evidentemente, voluti. I Foneros di tipo Linus sono quelli che desiderano una connessione free (libera e gratuita) ovunque: per strada, al parco, in Italia come all'estero. L'utente che sposa la filosofia Linus mette la propria connettività a disposizione di ogni altro Fonero di tipo Linus, e avrà accesso alle reti anche degli utenti di tipo Bill.

Viceversa, gli utenti Bill sono quelli che preferiscono "mungere" la propria connessione a Internet. Si possono identificare nel profilo Bill i piccoli, medi e grandi imprenditori.

Un terzo profilo, denominato Alien, è previsto per chi non intendere condividere la propria connessione, ma soltanto accedere a pagamento a quella degli altri Foneros (Linus e Bill). Le tariffe previste sono di 5 euro per 24 ore di connessione, e di 40 euro per un mese di accesso.

Diventare un Fonero è semplice. Bisogna innanzitutto scaricare dal sito Fon il firmware (il download è gratuito) per modificare il proprio router, facendolo diventare un nodo del network dei Foneros. Il firmware attualmente funziona solo su alcuni router WiFi con sistema operativo Linux, tra cui alcuni modelli Linksys.

Chi non possiede un router WiFi compatibile può ugualmente diventare un Fonero. E' possibile acquistare per soli 25 euro, praticamente sottocosto, un (ottimo) router WiFi Linksys WRT54GS già modificato. Il router viene spedito con corriere UPS tracciabile via Internet e arriva in pochi giorni: il costo totale, compresa la spedizione da Madrid, si aggira sui 50 euro. A questo punto, collegando il router alla rete Internet, si diventa ufficialmente parte del movimiento.

Se abitate lungo una strada trafficata e intendete aderire ai Foneros, consultate periodicamente il sito ufficiale. Di tanto in tanto sono disponibili offerte di invio gratuito di un router modificato, semplicemente dopo aver inviato via email una foto scattata dalla vostra finestra di casa: ecco i primi "vincitori".

L'idea di Fon è estremamente interessante e ci stanno credendo sia Google sia Skype (recentemente acquisita da eBay): queste aziende hanno investito svariati milioni di dollari nel progetto, nato dall'imprenditore Martin Varsavsky (già fondatore di Jazztel, il secondo maggiore Internet provider spagnolo). Proprio i provider, come è facile immaginare, sono quelli a cui il movimento dei Foneros suscita le maggiori perplessità. Ma potrebbe anche essere una nuova opportunità di guadagno, come vedremo.

Se da un lato ci sono già oltre trentatremila Foneros entusiasti in tutto il mondo (l'Italia con quasi 1300 aderenti è la quinta nazione), dall'altra ci sono gli Internet provider, alquanto preoccupati di vedersi sottrarre una consistente fetta di mercato.

Molti provider prevedono una esplicita clausola che impedisce all'utente di cedere il servizio, anche se gratuitamente. Potrebbero quindi non gradire che l'utente diventi un Fonero. Non parliamo poi degli operatori telefonici, che oggi stanno facendo affari d'oro vendendo a tariffe salatissime l'accesso a Internet con il Gprs o Umts (e in futuro con l'Hsdpa).

Come convincere i provider ad accettare l'idea di Fon? Varsavsky sta cercando di coinvolgerli nel business, cedendo loro una parte degli introiti provenienti dagli utenti di tipo Alien, commisurata all'impegno del provider stesso. Inoltre, in un ipotizzabile scenario di una rete di Foneros diffusa a macchia d'olio, anche i provider potrebbero avere la loro convenienza nel proporre all'utente non solo una Adsl "fissa", ma anche un accesso "on the road", con punti di accesso ovunque nel mondo.

Il primo provider ad aderire è stato lo svedese Glocalnet, ma altri hanno stanno seguendo. A fine aprile Fon ha stretto un accrordo anche con il provider francese Neuf Cegetel, con oltre un milione di utenti. Ancora in Francia, un altro provider ha almeno parzialmente copiato l'idea di Fon.

Dell'interessamento (e del cospicuo finanziamento) di Google e di eBay / Skype abbiamo già accennato. Ma fa sorridere il commento di Varsavsky che, pochi mesi dopo aver ideato scherzosamente i profili Bill e Linus, ha presentato il progetto Fon proprio a Zio Bill. Non è dato sapere se ci saranno sviluppi. Se altri big di Internet accetteranno la sfida lo sapremo nei mesi a venire; intanto dai Foneros italiani apprendiamo ufficiosamente che anche in Italia qualcosa bolle in pentola.

Dalle nostre parti, più che nel resto d'Europa, c'è però un ostacolo burocratico non indifferente: il discutissimo decreto Pisanu "antiterrorismo", che impone ai provider di loggare tutto il traffico e di identificare univocamente l'utente (con la carta d'identità negli access point). Se questa incombenza dovesse ricadere sui Foneros, mettere a disposizione la connessione potrebbe essere considerato illegale.

D'altro canto ogni Fonero che accede alla rete da un hot spot pubblico viene già univocamente identificato, attraverso il proprio username e la propria password: tanto in Italia quanto all'estero. Bisogna vedere se questa identificazione verrà ritenuta sufficiente. Anche in questo caso, una stretta collaborazione con gli Internet provider potrebbe dare una mano al movimiento e, forse, far cambiare idea anche al legislatore.

Nel frattempo i Foneros crescono di numero. Se raggiungeranno una certa massa critica, il cammino potrebbe essere più facile. Per rimanere aggiornati, raccomandiamo di visitare il blog ufficiale dei Foneros italiani.

Da Zeusnws
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