Dunque iniziamo dicendo che faccio una fatica mostruosa a dire qualcosa di questo film.
L'ho appena finito di vedere e cio che lascia sono sensazioni contrastanti ,forti,e mai a senso unico. Una volta finito si continua a fissare un po imbabolati lo schermo guardando i titoli di coda -cosa che mi capita assai raramente -cercando di capire cosa si è ricevuto ma senza mai arrivare alla meta .
La sua forza è proprio questa:non ci rimane una " morale della favola " o un recondito ( o meno ) significato in testa:racconta,racconta,racconta e basta:e questo mi piace.
Un film fuori dal gregge,come d'altra parte ci ha sempre abituato Muccino , un film strano ,vero ,ma anche un po deja-vu.
Iniziamo nel dire che la parte della figlia che vuol diventare velina-letterina è un po una stronzata:secondo me era da tagliare a piè pari ( non ne possiamo piu di vedere il casting delle bamboline da tv nelle storie del cinema:basta vi prego! ).
Il filone "figlia" però si riscatta notevolmente alla fine quando ( al contrario di come ci si potrebbe aspettare ) Valentina - cosi si chiama - riesce ad ottenere la parte dandoci la seguente lezione:una puo darla a destra e a manca e alla fine ottenere cio che vuole solo con la propria bellezza e vivere felice molto piu degli altri che magari si fanno in quattro ( fantastico schiaffo di amoralità dato a tutti gli altri registi un po grezzotti e molto disneyani che invece pretendono di insegnarci che cosi non è ma che esiste una divina provvidenza che premia sempre i piu volonterosi e capaci:bleah).
Il figlio è una tipica figura adolescenziale fine anni 90 sotto maturità:sta pian piano cercando di togliersi la vecchia pelle del ragazzino di sinistra-leoncavallino dagli ideali prefabbricati e non ragionati ( come tanto va di moda a quell'età ) e inizia a crescere ,con fatica.Forse dipinto un po troppo sfigato,la parte devo dire essere stata interpretata molto bene da Silvio Muccino ( fratello del regista ) anche se con un qualcosina ( ma non saprei dire cosa,forse proprio la capacità di immedesimarsi nel personaggio "di scuola" perso con l'età e coi soldi dallo stesso ) in meno rispetto a " come te nessuno mai ".
I genitori sono la classica coppia scoppiata all' "american beauty" dove sia lui che lei non ne possono piu ed hanno di nuovo voglia di innamorarsi di una persona per sentirsi vivi.
Questa parte ,che è poi la struttura cardine del film, è un ripescaggio a mani giunte da " l'ultimo bacio ",ma fatto da attori decisamente peggiori.
La delusione ( poca a dire il vero:il film è comunque piacevole ) è tutta li: sa tanto di gia visto e gia visto raccontato meglio.
Questo terzo capitolo della vita di un uomo ( adolescenza: " come te nessuno mai " , maturità "l'utlimo bacio" e maturità avanzata "ricordati di me" ) ci ricorda un po troppo il capitolo precedente,seppure con una visione piu complessa della situazione:famiglia,figli..
La telefonata di lui alla Bellucci sul finale sembrava un remake ( mal riuscito ) dell'invece fantastico sorrisetto che fa la moglie di Accorsi nella scena finale de " l'ultimo bacio ";ed anche l'intento narrativo era il medesimo:quello di una perenne insoddisfazione e malessere imposto dalla monogamia e dalla continua lotta fra istinto e doveri o imposizioni civili di questa società.
L'assenza completa del voler insegnare qualcosa o di una qualsiasi forma di morale e l'intento di descrivere unicamente cio che è -nel bene e nel male- rimangono come firma di Muccino dall'inizio alla fine del film,che (ripeto ancora ) sarebbe straordinario se l'"ultimo bacio" non fosse mai uscito.
voto:
DAIKAMURA
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